La Concia Al Vegetale
Da secoli i maestri conciatori si tramandano la preziosa tradizione artigianale, adesso connubio di antiche ricette e di avanzata tecnologia. Le concerie, eredi di esperienza e saperi secolari, eseguono tuttora, con cura e passione, il lento processo di lavorazione che porta le pelli grezze a divenire cuoio, nel totale rispetto della natura.
Un processo prodigioso basato sull’utilizzo di tannini naturali provenienti dagli alberi, sulle nuove tecnologie e sul lento scorrere del tempo... tutto il tempo necessario. Sono, infatti, circa 40 i giorni necessari per trasformare la pelle grezza in un materiale inimitabile.
Tanti i tipi di concia, ma la “concia al vegetale” è la più classica, tradizionale, riconoscibile, l’unica capace di impartire al cuoio proprietà inconfondibili, la più vicina alla condizione di natura, la più rispettosa dell’ecologia, la più idonea a coniugare confort ed estetica, moda e tradizione, versatilità d’impiego e unicità del prodotto.
Il tannino, principio attivo che produce la trasformazione del derma animale in un materiale compatto e resistente che sfida gli anni, è il fondamento della concia al vegetale. Questa sostanza si trova più o meno concentrata in numerosi tipi di alberi e piante, e può essere presente sia nella scorza che nelle foglie, nel legno o anche nei frutti e nelle radici. Sono i tannini a dare alla pelle conciata quella caratteristica di unicità che la rende così particolare, così immediatamente distinguibile da altri tipi di conciature: lo stesso “profumo di cuoio” ad esempio è qualcosa di irripetibile, connotativo di una sensazione inconfondibile. L’odore del cuoio al vegetale si combina efficacemente con l’odore del corpo e genera quella sensazione di naturalezza che ce lo fa scegliere tra tutti gli altri materiali.
Nell’attuale pratica conciaria si utilizzano estratti tannici liquidi o in polvere. Il più noto ed antico è l’estratto di castagno ottenuto dal tronco della pianta omonima. Ma altrettanto diffuso nella concia al vegetale è l’estratto di Quebracho, un albero che cresce prevalentemente in Argentina: dalla sua corteccia si ricava una polvere dal caratteristico colore rosso, che conferisce alle pelli un’ inconfondibile tonalità calda e brillante, oltre ad una maggiore consistenza utile a rendere il prodotto finale più resistente all’acqua e agli agenti atmosferici.
La pelle conciata al vegetale assorbe le tracce del nostro vissuto. Invecchia, ma non si rovina. Sono proprio i cambiamenti e le personalizzazioni che avvengono col tempo e con l’uso a testimoniare la naturalezza del prodotto. Le colorazioni dei tannini conferiscono, col tempo, calde tonalità al pellame, che tendono a riaffiorare in superficie con l’uso, andandosi a personalizzare in modo del tutto unico e irriproducibile su ogni singolo utilizzatore, proprio come accade alla nostra pelle. Il prodotto tende a trasformarsi a seconda dell’utilizzo che ne viene fatto, a mostrare la sua parte migliore. Scegliere un prodotto realizzato con questo pellame significa possedere un articolo che è l’espressione di una filosofia, di uno stile di vita, che è unico e irripetibile.
Nessuna pelle è uguale all’altra e questo fa sì che le sue interpretazioni in forme e design, vengano arricchite dalla varietà e dalla personalità della materia: un fascino particolare e sottile che passa al prodotto finito e a chi lo indossa.